Il ritorno di una leva universale: qual è la proposta di Matteo Salvini e perché il ministro della Difesa si oppone al progetto
Il servizio militare potrebbe tornare in auge come legge di governo? Secondo il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini sì che ha lanciato una proposta di legge per introdurre la leva universale con delle novità e specifiche modifiche rispetto a quella che hanno sostenuto i nostri genitori ed i nostri nonni.
Il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Matteo Salvini lo ha annunciato nel corso dell’Adunata nazionale degli Alpini che si è svolta domenica 12 maggio a Vicenza sperando di trovare il favore delle altre forze politiche. Il primo ad opporsi però è proprio il ministro della Difesa Guido Crosetto che non si dice disposto al dialogo su questo armento.
Leva universale: Salvini propone, Crosetto frena
“Un servizio di sei mesi con persone che si possono dedicare al salvataggio, alla Protezione Civile, al pronto soccorso, alla protezione dei boschi da svolgere vicino a casa” è questa l’idea messa a punto dal ministro Salvini che parla di un progetto di legge per reintrodurre la leva universale di sei mesi su base regionale che coinvolge ragazzi e ragazze.
Un modo per contribuire al bene della nazione senza essere lontano da casa e quindi senza dover lasciare studi e lavoro. È Guido Crosetto, però, a respingere il progetto proposto da Salvini specificando che “le forze armate hanno bisogno di professionalità, non è un luogo dove insegnare o educare i giovani”.
Per il ministro della difesa “la leva universale non è in discussione”, diverso, invece, il discorso se si parla di servizio civile e di difendere i valori di pace e democrazia.
L’ipotesi della guerra
Il tema di una possibile entrare in guerra dell’Italia è caldo e fa anche molta paura. Si discute da diversi giorni dell’ipotesi di invio di truppe italiane in Ucraina. Dal canto suo Salvini ha assicurato di opporsi fermamente a tutto questo e “all’invio di truppe in Ucraina e dovunque, nessun italiano andrà mai in guerra finché ci sarò io”. E così il vicepremier non risparmia un attacco duro a Macron e Monti definendoli “folli e pericolosi”. “La guerra è una roba seria. – ha concluso – La sola ipotesi la giudico folle e pericolosa”.