Secondo gli ultimi dati forniti dall’INPS, sono in aumento i lavoratori in Italia, finalmente si sblocca una condizione ferma da 15 anni.
I dati forniti dall’INPS sono incoraggianti, niente di miracoloso, ma pur sempre risultati positivi, con l’attivazione di 1.243.368 contratti di lavoro nei primi due mesi di quest’anno. Le cessazioni di contratto, nello stesso periodo, sono state invece 974.399. Il saldo è positivo, e lo testimonia l’Osservatorio dell’INPS sul precariato.
La conferma arriva anche con il report fornito dalla Cgia, l’Associazione Artigiani Piccole Imprese, che ha fornito una panoramica sulla condizione lavorativa generale in Italia. I numeri fanno ben sperare, il mercato del lavoro sul nostro territorio è fermo ormai da tantissimo tempo, da oltre dieci anni, una condizione grave che ha praticamente annientato almeno due generazioni.
Aumentano i lavoratori in Italia, i dati sono incoraggianti per il prossimo futuro
Generazioni schiacciate dal precariato, dall’assenza di lavoro, dall’assenza di contratti, interi settori scalzati e snaturati, e in più stipendi da fame, hanno impoverito l’Italia. Tuttavia, si spera nel prossimo futuro, e in una lenta ma progressiva ripresa.
Aumentano i lavoratori, aumentano i contratti indeterminati, e si evidenzia anche l’incremento di personale altamente qualificato. Secondo le stime, entro la fine del 2024, i lavoratori potrebbero salire a 24 milioni. In particolare, si nota con fiducia un certo incremento di lavoratori nel Meridione, aumentati del 5% rispetto al periodo pre-pandemico.
Buoni risultati al Sud, sale il tasso di occupazione tra i giovani
Il Sud sta sperimentando un maggiore tasso di occupazione, con la Puglia in testa, seguita da Sicilia, Campania e Basilicata. Anche al Nord, la Liguria sta progredendo bene. Per quanto riguarda le città che hanno fatto il balzo maggiore al Sud, troviamo Lecce, Benevento, Enna, Frosinone e Ragusa.
La Sardegna, invece, non ha fatto registrare grandi risultati, e neanche le Marche. Nonostante i buoni risultati di questo 2024, l’Italia resta con il più basso tasso di occupazione in Europa. La criticità nel mercato italiano sono molteplici. In media, il tasso di occupazione italiano è del 61,5%, contro il 70,1% dell’Eurozona.
Infine, bisogna considerare anche gli stipendi, quelli italiani sono gli unici in Europa a non essere mai saliti, fermi al 1991. Una condizione che ha ridotto il potere economico della classe media, e peggiorato anche le condizioni delle classi medio-povere e povere. Purtroppo, a salire, sono anche gli incidenti sul lavoro.