L’ex calciatore del Milan nei guai per scommesse: il centrocampista del West Ham rischia una squalifica lunghissima, forse addirittura a vita.
Proprio ora che era in procinto di passare dal West Ham al Manchester City di Guardiola, per il centrocampista Lucas Paquetá sono arrivati i guai, quelli seri, che potrebbero decidere il suo destino come sportivo. Il City stava puntando tutto su di lui, per affrontare una nuova grande stagione, e invece un’eventuale squalifica potrebbe compromettere tutto.
Tra l’altro, la squalifica potrebbe essere pesantissima. Il brasiliano Paquetá, ex del Milan nella stagione 2019/2020, è finito nei guai per presunte violazioni delle regole sulle scommesse. Dopo circa nove mesi di indagini e tre ammonizioni, questa mattina è arrivata la comunicazione ufficiale dalla FA. Le Federcalcio inglese sta cercando di fare luce sull’accaduto.
Federcalcio accusa il giocatore Lucas Paquetá di presunte violazioni delle regole sulle scommesse: cosa rischia
Ora, una commissione indipendente esaminerà l’intera vicenda. Se l’accusa dovesse essere confermata, vista la gravità dei fatti, Paquetá rischia la squalifica a vita. Per il calciatore, che ha soltanto 26 anni (27, il prossimo agosto), potrebbe essere l’inizio di un incubo.
Sul comunicato diffuso dalla Federcalcio inglese, si legge che il giocatore “ha cercato direttamente di influenzare l’andamento, la condotta e qualsiasi altro aspetto di queste partite”. Inoltre, il calciatore avrebbe intenzionalmente provocato avversari e arbitro per ricevere il cartellino, con lo scopo di influenzare la partita.
Possibile squalifica a vita per il centrocampista del West Ham
Influenzando la partita della sua squadra, avrebbe quindi favorito le scommesse, facendo trarre profitto a diverse persone. L’accusa è terribile, perché a differenza degli altri calciatori, come Nicolò Fagioli della Juventus, squalificati per scommesse su altre squadre, e dipendenti da ludopatia, il brasiliano avrebbe intenzionalmente sabotato le partite della sua squadra.
La reazione di Paquetá non è tardata ad arrivare. Il centrocampista si è dichiarato sorpreso: “Sono turbato dal fatto che la FA abbia deciso di incriminarmi, dopo che per nove mesi ho collaborato in ogni fase delle indagini, fornendo tutte le spiegazioni possibili”. Ovviamente, il calciatore nega ogni accusa, decidendo di non concedere più interviste in merito allo scandalo a causa del processo in corso.