Dopo il ko subito dai campani in casa del Frosinone è scattata la discesa in cadetteria, con la Salernitana retrocessa in Serie B ufficialmente. Ed ormai si sapeva già da tempo.
La Salernitana se ne torna mestamente in Serie B, dopo la netta sconfitta maturata sul campo del Frosinone nell’anticipo della 34/a giornata di A. I ciociari, con i 3 punti conseguiti, restano in corsa per la salvezza e per il momento vanno a tre lunghezze di vantaggio sulla zona rossa.
A rischiare tantissimo sono anche Udinese e Sassuolo e poi anche Empoli, Verona e Cagliari. In caso di andamento molto negativo nell’ultimo mese di campionato, anche il Lecce potrebbe rischiare di essere risucchiato nella lotta per non retrocedere, dopo essere riuscito a tirarsene fuori nel corso della gestione targata Luca Gotti.
Ma la Salernitana invece non ha mai dato l’impressione di potere riuscire a mantenere la categoria. Al punto che la retrocessione era stata praticamente accettata con rassegnazione già alla fine di gennaio. Con soli 15 punti racimolati, frutto di due vittorie, nove pareggi e ben 23 sconfitte, per i campani è tempo di lasciare il palcoscenico più prestigioso del calcio italiano.
Di questi tempi, un anno fa, a Salerno e dintorni facevano caroselli per il pareggio conseguito per 1-1 sul campo del Napoli. Cosa che costrinse i partenopei a rinviare di qualche giorno (e di prolungare l’attesa a mo’ di Capodanno) il discorso per lo scudetto.
Salernitana in Serie B, il risultato di una annata sconclusionata
L’uomo migliore dei granata, Boulaye Dia, quest’anno è stato l’uomo in meno. Tra lui e la dirigenza sono nati dei contrasti, culminati con una intervista non autorizzata dalla società che ha contribuito a peggiorare il rapporto. E nonostante le spesso ottime prestazioni di due portieri di caratura internazionale come Guillermo Ochoa e Benoit Costil, sono stati tantissimi i gol subiti.
Va detto che le individualità della squadra in alcuni casi sono persino migliori di quelle di diverse altre compagine che stanno lottando per non retrocedere. Oltre ai già citati due estremi difensori ci sono esperti in grado di potere dire la loro in Serie A come i vari Candreva, Manolas, Basic, Maggiore, giovani come Pirola ed elementi duttili come Kastanos.
Ciò nonostante la retrocessione è stata inevitabile. Per errori di programmazione che hanno anche portato ad un alternarsi di allenatori, da Paulo Sousa a Filippo Inzaghi e Fabio Liverani fino ad arrivare a Stefano Colantuono.
Anche nell’organigramma dirigenziale c’è stato un repulisti, con il direttore sportivo Morgan De Sanctis che ha lasciato spazio a Walter Sabatini, di ritorno alla Salernitana dopo un anno e mezzo. Troppi ribaltoni e nessuno scossone, che hanno portato il sodalizio campano a non staccarsi mai dall’ultimo posto. A lasciare la Serie A sarà anche un top player, che ha raggiunto l’accordo con una squadra estera al di fuori dell’Europa.