Quel che è successo è terrificante, con un gruppo di ben quindici minorenni responsabili della morte di un uomo che stava passeggiando con il suo animale domestico.
Baby gang uccide uomo che porta il cane a fare una passeggiata. La tremenda notizia sta facendo il giro del web e colpisce per l’efferatezza e per la bassissima età degli autori di questo inusitato massacro. Tre minorenni hanno assalito un uomo di 36 anni, circondati da altri dodici giovanissimi che hanno pensato a filmare quanto stava succedendo.
La vicenda è accaduta in Inghilterra, in una località del Warwickshire. La vittima si chiamava John Hackett ed era intento a fare una cosa già fatta per tante altre volte. Il fatto che il suo animale domestico avesse fatto le sue deiezioni e che Hackett non avesse provveduto a raccoglierli aveva fatto da miccia per tutto quanto di esplosivo e di terribile sarebbe poi accaduto poco dopo.
La individuazione dei responsabili è avvenuta a distanza di alcune ore, con l’assalto che risale al 25 aprile del 2023. Adesso però si ritorna a parlare di questo drammatico fatto di cronaca a causa del processo che è in corso. E proprio in questa circostanza sono emersi dei dettagli.
Sembra che tra la vittima e la baby gang che lo ha massacrato di botte non corresse buon sangue. Già avrebbe avuto luogo un alterco nei giorni precedenti. Ed ogni volta che Hackett incrociava i giovanissimi delinquenti veniva preso di mira ed ingiuriato. Versione poi confermata anche dalla famiglia dell’uomo.
Il giorno in cui il 36enne è stato ucciso c’era stata una reazione da parte sua. Stanco di essere costantemente insultato ogni volta che usciva a portare il suo cane a camminare, questa volta Hackett aveva reagito. I minorenni criminali si radunavano apposta per dargli il tormento.
Ed evidentemente non aspettavano altro che un protesto per assalirlo. Come spesso avviene in questi casi poi, la baby gang non ha avuto abbastanza cervello per pensare che realizzare un video con i telefonini avrebbe potuto costituire una prova incriminante a loro carico.
Così come lo scambio di messaggi tra i vari componenti sul come pianificare l’ennesimo appuntamento per insultare Hackett, ma non per assalirlo. Il fatto che la vittima avesse alzato la voce ha però portato gli sbandati a colpirlo senza pensarci su due volte.
Era stata la madre di giorno ad avere trovato suo figlio privo di vita il giorno seguente. Sul suo corpo c’erano tremendi segni di colluttazione, con ferite e tumefazioni ovunque. Tre imputati fermati quel giorno stesso – due maschi di rispettivamente 15 e 16 anni ed una ragazza sedicenne – erano stati fermati ed in questi giorni hanno ammesso le loro responsabilità.
Il fatto che abbiano confessato, unito al fatto che non siano ancora maggiorenni, con tutta probabilità garantirà loro delle attenuanti in quello che sarà il verdetto finale del processo.
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