Piera Maggio ed il racconto di quello che è successo in casa sua a quasi 20 anni dalla scomparsa della piccola Denise Pipitone
Piera Maggio da quasi 20 anni si batte per scoprire la verità: cosa sia successo a sua figlia Denise Pipitone, scomparsa nel nulla a soli 4 anni da Mazzara del Vallo. Uno dei casi che ha sconvolto di più l’Italia, sul quale più volte si sono accesi i riflettori, ma per il quale, purtroppo, non ci sono mai stati degli esiti che abbiamo fatto sperare.
Nella puntata di mercoledì 8 maggio 2024, la mamma di Denise è stata ospite della trasmissione “Chi l’ha visto” per denunciare quello che è accaduto di recente. La donna ha raccontato di un ritrovamento in casa che l’ha lasciata attonita. Oggi a parlarne e a riprendere la notizia sono tutti i principali media online.
Piera Maggio: cosa ha trovato in casa. Il racconto
Piera Maggio ha raccontato ai microfoni della trasmissione di Federica Sciarelli del ritrovamento nella sua casa di Mazzara del Vallo, di alcune cimici, proprio nell’abitazione dalla quale sparì sua figlia Denise nell’estate del 2004. In collegamento dalla sua abitazione la donna ha rivelato tutti i dettagli sui dispositivi nascosti nelle prese elettriche di casa sua.
Strategico il posizionamento delle microspie: una nell’androne dell’abitazione e l’altra nella cucina, proprio nel posto in cui Denise è stata vista l’ultima volta prima che sparisse nel nulla. Non solo il ritrovamento è quello che insospettisce ma anche altri dettagli che lasciano intendere che i dispositivi fossero funzionanti: “Quando le abbiamo trovate erano caldissime” ha precisato Piera Maggio
Non è la prima volta che la donna si ritrova delle cimici in casa senza la sua approvazione: “Alcune in passato le abbiamo trovate in stanze private” ha sottolineato ricordando l’illecito commesso. Per lei, dunque, si tratta di qualcosa di “Veramente aberrante”.
L’indagine e la richiesta di verità
La Procura, al momento, in seguito alla denuncia effettuata da Piera Maggio, ha avviato un’indagine per violazione della privacy, senza assumersi responsabilità sulle intercettazioni e supponendo che l’installazione dei dispositivi sia avvenuta per mano di privati.
“Se le cimici vengono installate per un’indagine, devono avere un inizio e una fine” ha chiarito la donna che non ha niente da nascondere ed è favorevole al loro uso per indagare: “Ora bisogna capire se c’era una regia, se qualcuno ha ascoltato per chissà quanto tempo ciò che si è detto in questa casa” ha tuonato. Insomma, vuole vederci chiaro e capire cosa sia successo davvero in casa sua.