La controversa vicenda di un giovane morto negli scorsi giorni vede ora un atto dovuto da parte delle forze dell’ordine. Si poteva e si doveva evitare tutto.
Il car surfing è una delle ennesime mode pericolose che hanno preso piede sui social network. Qui è molto facile imbattersi in video di persone che fanno cose assurde e pericolose, nelle situazioni più disparate. Il car surfing è una di queste, ed in un caso recentissimo ha portato alla morte di un giovane.
È successo a Salza, in provincia di Torino, dove un ventisettenne di Villar Persoa, A.T., conosciuto da molti residenti di quell’area per via della sua professione da falegname, ha perso la vita a seguito di questo – chiamiamolo – gioco. Si tratta di salire sul tettuccio di un veicolo lanciato anche ad alta velocità.
Nel percorrere una curva, A.R. ha perso l’equilibrio, è caduto e ha perso conoscenza. Dopo poco più di quarantotto ore all’incirca nei quali il ragazzo era finito in stato di coma è infine sopraggiunta la morte. Per questo decesso è ora indagato per omicidio colposo un suo amico che si trovava alla guida della vettura interessata.
L’incidente si è verificato in montagna, a margine di un pranzo di gruppo. A seguito del drammatico episodio, il giovane è stato trasferito al CTO di Torino. Il ricovero nel reparto di rianimazione del capoluogo piemontese, durato per soli due giorni, è risultavo però vano, come abbiamo potuto constatare.
Ed è la Procura di Torino ad avere aperto una indagine, ipotizzando il reato per l’appunto di omicidio colposo nei confronti di quest’ultimo. La vittima è rovinata fragorosamente al suo battendo la testa con estrema violenza. Per questo i soccorritori del 118 hanno già trovato il 27enne ridotto in condizioni disperate.
Per quanto riguarda l’indagato, si sa che è un coetaneo del giovane che ha pagato in questa situazione con una morte che definire assurda non rappresenta certo un azzardo né una mancanza di rispetto. Nel momento in cui i medici hanno staccato la spina, dopo avere capito che non avrebbero potuto fare più niente, erano presenti anche i genitori del giovane morto.
Genitori che hanno dato il loro assenso affinché gli organi del figlio venissero donati. Non è la prima volta che assistiamo ad un caso del genere e che purtroppo termina nel peggiore possibile degli epiloghi. Ci sono tante altre vicende pericolose che sono diffuse ed emulate proprio per postare poi tali imprese sui social.
Il car surfing consiste nel mettersi sul tetto di un’auto o di un veicolo a quattro ruote e di simulare di trovarsi su di un surf.
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