Mascaria, la storia vera dietro alla fiction in onda su Raiuno

Raiuno trasmette Mascaria, una fiction con Fabrizio Ferracane ispirata a una storia realmente accaduta.

Fabrizio Ferracane
Fabrizio Ferracane protagonista di Mascaria su Raiuno (YahooMagazine.com)

La parola siciliana “mascariare” significa tingere col carbone per lasciare un segno indelebile, ovvero calunniare: “Mascaria”, questo il titolo della fiction in onda su Raiuno e ispirata a dei fatti realmente accaduti, è dunque una calunnia. Protagonista è Pietro Ferrara, un imprenditore che è taglieggiato dal pizzo e che viene interpretato da Fabrizio Ferracane. Un giorno, però, decide di ribellarsi e denunciare.

Dopo la fiction “Tutto per mio figlio”, interpretata da Giuseppe Zeno, Raiuno torna dunque a occuparsi in prima serata del fenomeno mafioso e lo fa scegliendo una data per nulla casuale: il 23 maggio ricorre l’anniversario della strage di Capaci, e per tale ragione da anni questa data corrisponde alla Giornata della Legalità, proprio perché vengano ricordati i giusti e la loro battaglia contro la mafia.

Chi ha ispirato il personaggio di Pietro Ferrara della fiction “Mascaria”

Mascaria
Una scena di Mascaria (YahooMagazine.com)

Dunque, la fiction in onda stasera su Raiuno – qui un piccolo assaggio – ripercorre uno dei momenti più bui della nostra Repubblica, gli anni nei quali lo Stato fu in balia della mafia, delle connivenze tra affari leciti e illeciti, di una drammatica incapacità di reagire, fino al risveglio delle coscienze che segue i due fatti di sangue che nella memoria collettiva sono maggiormente impressi per la loro brutalità.

Infatti, fu solo dopo le stragi di Capaci e Via D’Amelio che il sentimento mafioso, fatto anche di calunnie nei confronti di persone perbene, come “Mascaria” racconta, venne respinto a gran voce dalla società civile. Per tale ragione, è impossibile non vedere nel personaggio interpretato da Fabrizio Ferracane e in quello di Manuela Ventura, che interpreta la moglie Mimma, nomi e volti di imprenditori che si ribellarono alla mafia.

Una vicenda su tutti emerge ed è quella di Rocco Greco, l’imprenditore che denunciò i suoi aguzzini, ma che fu vittima della loro vendetta e si trovò coinvolto in un processo e con l’azienda sequestrata, in quanto la tesi dei mafiosi che lo accusavano di connivenza con loro trovò sponda nella magistratura, chiamata ad accertare i fatti che venivano appunto contestati.

Per Rocco Greco, iniziò un lungo processo, al termine del quale venne assolto con formula piena, ma contestualmente la Prefettura gli applicò misure interdittive in base al codice antimafia. Il 27 febbraio 2019, Rocco Greco si tolse la vita, e solo un anno e mezzo dopo quel suicidio la battaglia giudiziaria contro le misure di interdizione sarà vinta dalla sua famiglia, in primis dal figlio Francesco: la loro azienda era sana.

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