Sono in corso le indagini sulla morte dell’imprenditore e architetto di 55 anni che ieri pomeriggio è stato trovato senza vita in auto a Palermo.
È ancora avvolta nel mistero la morte di Angelo Onorato, imprenditore ed architetto 55enne trovato senza vita nel primo pomeriggio di ieri a Palermo. A fare la drammatica scoperta sono state la moglie, l’eurodeputata della Democrazia Cristiana Francesca Donato, e la figlia.
Il corpo era all’interno della sua auto, parcheggiata nella zona di via Ugo La Malfa, ed è stato rinvenuto con una fascetta di plastica intorno al collo ed una chiazza di sangue sul petto. Gli investigatori hanno condotti i rilievi sul posto ed ora stanno cercando di capire cosa sia accaduto, al momento non si esclude alcuna ipotesi, comprese quelle dell’omicidio e del suicidio.
Sarà l’autopsia a fornire maggiori dettagli sulla morte di Angelo Onorato, l’imprenditore di 55 anni che ieri pomeriggio, sabato 25 maggio, è stato trovato privo di vita all’interno della sua auto, parcheggiata nella zona di via Ugo La Malfa, a Palermo.
A lanciare l’allarme sono state la moglie, l’eurodeputata Francesca Donato, e la figlia Carolina che, preoccupate di non avere notizie di Angelo, riportano diverse fonti locali e la redazione di Tgcom24, hanno deciso di localizzare con il Gps la vettura recandosi sul posto. Qui, la terrificante scoperta: il corpo ormai senza vita dell’architetto.
Immediato l’arrivo degli agenti della Polizia di Stato del capoluogo siciliano e della Scientifica che hanno avviato le indagini ed effettuato i rilievi di legge. Secondo quanto appurato, il 55enne è stato trovato con una fascetta di plastica stretta al collo ed una piccola chiazza di sangue sul petto.
Gli inquirenti ora stanno cercando di chiarire cosa sia accaduto all’imprenditore che, secondo quanto riferito dalla moglie, aveva detto di dover incontrare qualcuno per motivi di affari proprio nella zona in cui è stato rinvenuto il cadavere. Le ipotesi su cui si sta concentrando il lavoro degli investigatori sarebbero quelle dell’omicidio e del gesto volontario. La famiglia e gli amici non credono, però, alla tesi del suicidio.
Francesca Donato è stata sentita dagli inquirenti, così come un avvocato il quale avrebbe parlato di una lettera che l’imprenditore, suo amico, gli avrebbe lasciato. L’autorità giudiziaria ha già disposto l’autopsia sulla salma che chiarirà quanto accaduto al 55enne che era anche titolare di un negozio in viale Strasburgo e, come la moglie, era attivo in politica. Due anni fa si era candidato alle elezioni regionali con la Democrazia Cristiana, stesso partito scelto da Francesca Donato dopo l’addio alla Lega.
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