Ilaria Salis, contro il duro regime di carcere in Ungheria le resta solo una cosa da fare

La tremenda vicenda di Ilaria Salis non deve essere dimenticata. La nostra connazionale è trattata in Ungheria come la peggiore dei criminali.

Ilaria Salis incarcerata in condizioni spaventose in Ungheria, il Governo deve fare qualcosa
Ilaria Salis (Yahoomagazine.com)

Ilaria Salis è protagonista, al pari di Chico Forti, di uno dei casi più controversi che ci siano e che richiedono con urgenza l’intervento del Governo italiano. Entrambi sono detenuti all’estero e hanno passato dei momenti difficili. Forti tra l’altro si trova in stato di detenzione da anni in Florida e l’Esecutivo in carica di recente ha fatto dei passi importanti per la sua estradizione.

Per quanto riguarda Ilaria Salis, la donna è tenuta in una cella stretta e buia in un carcere in Ungheria da un anno circa. L’accusa che le è costato l’arresto a Budapest riguardava una aggressione presunta nei confronti di un simpatizzante neonazista.

La 39enne insegnante lombarda è apparsa incatenata in aula di tribunale, dove si è svolta una udienza del processo a suo carico. Quelle immagini hanno attirato nei confronti del Governo – in tutto e per tutto autoritario – di Orban aspre critiche e le richieste di concedere ad Ilaria Salis i domiciliari.

Adesso lei ha scritto una nuova lettera – lo aveva già fatto in precedenza – intitolandola “Dalla parte giusta della storia”. In essa, la Salis scrive di sentirsi perduta, come se fosse caduta in un pozzo assai profondo e dal quale non sa se mai ne uscirà. La stampa e le televisioni italiane sono sempre molto interessate alle sue sorti ed il fatto che questa spinosa situazione attiri i media è un bene.

Ilaria Salis, la alienante prigionia

Ilaria Salis incarcerata in condizioni spaventose in Ungheria, il Governo deve fare qualcosa
Ilaria Salis incatenata (Yahoomagazine.com)

Lei ha la sensazione, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, di essere stata arrestata la settimana scorsa; Ilaria Salis ha perso la percezione del tempo e non sa mai che ore siano. Le condizioni igieniche nelle quali è costretta a vivere sono pessime. Il suo “orologio” è rappresentato dai due cambi della guardia quotidiani.

In un contesto del genere anche il sonno è fortemente disturbato, l’inquietudine e la alienazione alle quali è costretta a sottostare le danno la sensazione non di dormire ma di cadere svenuta. E tutto ciò che le sta accadendo ha fatto maturare in lei la convinzione di diffidare di tutto e tutto lì.

La Salis è del tutto sola, senza un aiuto, senza un volto amico e senza la possibilità di potere ricevere le visite dei suoi cari. Le parole che lei utilizza nella sua lettera sono terribili e ben descrivono la inesorabilità ed il senso di ingiustizia che la stanno risucchiando in un buco nero.

La “giustizia” in Ungheria funziona così, a quanto pare

E ci si chiede, lei per prima, che cosa ci sia di giusto in tutto ciò. Quando poi ci sono personaggi che fanno quel che vogliono – che addirittura detengono il potere politico e sono difatti dei dittatori nei loro Paesi – ai quali non accadrà mai niente di male.

Sono gente come loro che tengono in scacco ogni giorno migliaia di altri Salis. Quel che è successo a Navalny di recente ne è un chiaro esempio. Ed il fatto che l’opinione pubblica sia riuscita a venire a conoscenza di questa lettera di Ilaria rappresenta un miracolo.

Con un controllo del genere, con la “giustizia” ungherese che la tiene rinchiusa in pochi metri quadri, è un miracolo che il mondo sappia cosa stia succedendo ad Ilaria. E questa è decisamente la situazione che richiede l’intervento urgente in prima persona del premier italiano.

La Russia è ritenuta dal mondo intero come fautrice di una delle più grosse ingiustizie attuali, ovvero la guerra in Ucraina. Mosca però di recente è stata colpita da un tremendo attentato. Le autorità locali hanno subito catturato i presunti attentatori, e li ha anche conciati per le feste, come confermano le immagini diffuse in occasione di una udienza in tribunale.

 

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