Un architetto di 33 anni è morto ieri mattina a Perledo, in provincia di Lecco, mentre faceva canyoning nel torrente Esino. Inutile la corsa in ospedale.
Si stava esercitando nel torrente per diventare istruttore di canyoning, ma è stato improvvisamente trascinato dalla corrente. Così ha perso la vita un architetto di 33 anni nella mattinata di ieri a Perledo, in provincia di Lecco.
Il giovane è stato subito soccorso dagli altri due compagni che lo hanno trascinato fuori dall’acqua ed iniziato le manovre di rianimazione. Nel frattempo, sul posto sono intervenuti i soccorritori che lo hanno trasportato d’urgenza in ospedale. Purtroppo, per il 33enne non c’è stato nulla da fare: i medici, poco dopo, hanno dichiarato il decesso.
Nella mattinata di ieri, sabato 18 maggio, un ragazzo è morto mentre faceva canyoning nelle acque del torrente Esino a Perledo, piccolo centro della provincia di Lecco. La vittima è Alessandro Dall’Ò, architetto 33enne residente a Milano.
Alessandro, secondo quanto scrivono i colleghi de Il Giorno, si stava esercitando per diventare istruttore di canyoning, insieme alla sua fidanzata e due esperti dello sport acquatico. Durante l’esercitazione, mentre si trovava sotto un ponticello, il 33enne è stato trascinato improvvisamente dalla corrente ed è finito sott’acqua. Immediatamente, i due istruttori lo hanno tirato fuori e portato a riva, avviando il massaggio cardiaco.
Lanciato l’allarme, dagli stessi due compagni, sul posto sono intervenuti in pochi minuti i sanitari del 118, i vigili del fuoco ed il personale del Soccorso Alpino. Atterrata anche l’eliambulanza. Lo staff medico ha proseguito le manovre di rianimazione e successivamente trasportato d’urgenza, a bordo dell’elisoccorso, il 33enne presso l’ospedale di Lecco, dove sarebbe arrivato in arresto cardiaco. Qui, non c’è stato nulla da fare: poco dopo, i medici non hanno potuto far altro che dichiarare la morte, sopraggiunta per annegamento.
Secondo quanto ricostruito, Alessandro, durante l’esercitazione, sarebbe rimasto intrappolato in un mulinello, che lo avrebbe risucchiato, e poi sommerso per circa quattro minuti, non respirando, prima che gli istruttori riuscissero a tirarlo fuori dal torrente.
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