Circola un filmato nel quale uno degli uomini fermati ammette le proprie responsabilità. Permangono però dei dubbi sulla vera natura dell’attentato a Mosca.
Dopo l’attentato a Mosca della sera del 23 marzo, che ha fatto almeno 143 morti e svariati feriti, le autorità russe si sono immediatamente attivate per scovare i responsabili. Ed entro poche ore dal terribile fatto di cronaca che si è verificato al teatro Crocus City Hall, le agenzie governative preposte hanno subito provveduto a catturare quattro dei presunti responsabili.
Si ritiene che in totale siano undici i terroristi coinvolti. Il Cremlino è sicuro: tutti gli uomini arrestati sono coinvolti nell’attentato a Mosca che ha scosso l’opinione pubblica del Paese. E subito il governo di Putin ha puntato il dito contro l’Ucraina, affermando come i terroristi abbiano avuto dei contatti con il vicino Paese invaso dalla stessa Russia nel febbraio del 2022.
È la Commissione investigativa russa che sta passando le informazioni del caso alle agenzie di stampa filoputiniane. Dalla stessa si apprende come i quattro fermati siano stati individuati nel territorio della regione di Bryansk. Si tratta di una area della Russia che sorge a non grande distanza da quello che è il confine con l’Ucraina.
Il governo di Kiev si è dissociato da quanto accaduto, affermando a gran voce di essere del tutto estraneo all’attentato di mosca del Crocus City Hall. Intanto è stato diffuso un filmato amatoriale in cui è possibile assistere ad un interrogatorio di uno dei quattro terroristi intercettati. Le parole di quest’ultimo sono molto gravi.
L’uomo viene inquadrato a volto scoperto, mentre ha le mani legate dietro alla schiena ed è tenuto fermo sulle ginocchia. È possibile notare come tremi in maniera vistosa mentre risponde alle domande delle forze armate russe.
Questo individuo sostiene di essere effettivamente uno dei terroristi in tenuta mimetica che hanno perpetrato il massacro al Crocus City Hall. E che sia lui che i suoi compagni hanno agito così per soldi, dopo essere stati assoldati su Telegram. L’uomo parla di un pagamento di mezzo milione di rubli, al cambio poco meno di 5mila euro.
Questo attentato ha visto anche il deflagrare di un incendio. Ci sono però molti aspetti che non sembrano quadrare. E che non appaiono del tutto coerenti con quella che è una dinamica tipica di un attentato. Il tutto si è svolto in maniera fin troppo rapida, con gli autori che hanno agito in maniera indisturbata.
Poi non ci sono stati ostaggi, cosa che invece di solito avviene per facilitarsi la fuga. Fuga che pure sembra essere avvenuta senza troppe difficoltà. E fa discutere anche qualche altro dettaglio che riguarda i terroristi. Chiunque avrebbe potuto immaginare un loro tentativo di fuga alla volta dell’Ucraina, ma ci sono anche altri corridoi dove potere trovare riparo, come ad esempio una qualsiasi delle ex repubbliche sovietiche.
Per finire, anche il fatto che i terroristi si siano consegnati – sembra che infatti non siano stati catturati – fa molto discutere. Al punto da lasciare ipotizzare che quanto accaduto possa essere un piano congegnato dallo stesso Cremlino. C’è un gruppo terroristico, quello dell’Isis-K, che si è autoattribuito la paternità di questo attentato. E che esiste da anni, risultando anche nemico di altre organizzazioni fondamentaliste islamiche.
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