I dubbi sul processo che ha condannato Chico Forti: la versione dei figli, la verità della testimone e che cosa dice il fratello della vittima.
Nei giorni scorsi, è rientrato in Italia, per scontare nel suo Paese d’origine il resto della pena, Chico Forti, l’imprenditore trentino condannato per omicidio negli USA. Per capire la sua storia, bisogna partire dal 1990, quando l’uomo vinse una cifra importante in un quiz show condotto da Mike Bongiorno e decise così di trasferirsi negli Stati Uniti: qui nel 1997, avviene il primo degli omicidi che cambia la sua vita.
Stiamo parlando della morte dello stilista Gianni Versace: Chico Forti non crede alla versione ufficiale e lavora a un documentario che indaga sul giallo del delitto di una delle figure più note di italiano all’estero. L’anno dopo, il secondo omicidio che cambia la sua vita: Forti viene coinvolto nella morte di Dale Pike, figlio di un albergatore di Ibiza da cui stava acquistando un hotel.
Perché molti credono che Chico Forti sia innocente?
In un primo momento, l’italiano viene accusato di truffa ai danni di quest’uomo, poi rapidamente le prime accuse cadono, ma emerge quella ben più grave di omicidio. Chico Forti viene condannato all’ergastolo nel 2000: chi sostiene le ragioni della sua innocenza, spiega che la condanna sarebbe avvenuta nonostante la mancanza di prove concrete e dubbi significativi sulla sua colpevolezza.
Ciò nonostante, l’imprenditore trentino non ha mai accesso a una possibilità di revisione del processo e resta negli USA fino a qualche giorno fa, quando rientra in Italia accolto dalla premier Giorgia Meloni. Il suo ritorno nel nostro Paese viene accolto con soddisfazione da una larga fetta di opinione pubblica: negli anni, infatti, la vicenda è stata caricata mediaticamente e il fronte innocentista è diventato ampio.
Merito di una forte campagna delle Iene, che ha dedicato un lungo speciale al caso giudiziario, e che torna a occuparsene nella puntata del 21 maggio, andando a incontrare alcuni tra coloro che volenti o nolenti hanno avuto a che fare con questa vicenda. Come una giurata al processo che portò alla condanna dell’imprenditore italiano, ovvero Veronica Lee.
La giurata, i figli di Chico Forti, il fratello della vittima: il coro degli innocentisti
La donna, a distanza di anni dalla condanna, ha dichiarato di essere stata costretta a votare per la colpevolezza di Forti. “Volevano che concordassi sul fatto che lui fosse colpevole. Non riuscivo neanche a guardarlo negli occhi. Mi mettevano pressione per dire che era colpevole”, erano state le sue parole, poi aveva spiegato di essere stata bullizzata e che il processo era “una ca***ta”.
Ma c’è di più: all’innocenza di Chico Forti crede anche Bradley Pike, vale a dire il fratello dell’uomo che l’imprenditore italiano – secondo il processo – avrebbe ucciso. Questi, qualche anno fa, ha scritto una lettera al governatore della Florida esprimendo il suo desiderio di vedere Forti libero. Nella lettera, ha descritto l’assassinio di suo fratello come una tragedia che lo ha perseguitato per due decenni.
Ha però anche aggiunto che far soffrire un uomo che ritiene innocente sarebbe un’ulteriore ingiustizia, per cui ha di fatto pubblicamente richiesto la revisione del processo. Hanno apertamente preso parola a favore dell’innocenza del loro papà, anche i tre figli di Chico Forti, e in particolare Francesco e Jenna Blue, i due più piccoli: quando il padre venne condannato avevano rispettivamente due e quattro anni.