Fedez ed il coinvolgimento sul pestaggio a Iovino: come sarebbero andati i fatti. Il rapper replica e rispedisce tutto al mittente
È salito agli onori della cronaca nei mesi scorsi per aver avuto un flirt con Ilary Blasi, il cosiddetto “ragazzo del caffè” di cui la conduttrice ha raccontato nel suo docu-film. È il personal trainer Cristiano Iovino che ha fatto parlare di sé nelle scorse settimane anche per essere stato picchiato nella notte, nei pressi della sua abitazione, a Milano, senza che lui poi abbia sporto denuncia e senza che gli aggressori gli rubassero nulla.
Dettagli che hanno insospettito molto i carabinieri. Nelle scorse ore l’aggiornamento bomba: il personal trainer sarebbe stato oggetto di una spedizione punitiva da parte dagli ultras del Milan e tra di loro ci sarebbe stato anche Fedez.
Fedez, Iovino ed il pestaggio: la ricostruzione
La fede calcistica di Iovino, tifoso della Lazio, non c’entrava nulla con l’aggressione subita. I carabinieri hanno scoperto che quella stessa sera in cui l’uomo è stato aggredito, era stato protagonista di una rissa in una nota discoteca di Milano. È qui che entra in gioco Fedez.
La rissa nella discoteca sarebbe stata proprio tra il rapper ed il personal trainer per via di una ragazza bionda, che era stata già avvistata in compagnia dell’ex marito di Chiara Ferragni, Ludovica Di Gresy, che in molti hanno definito come la sosia dell’influencer. I buttafuori della discoteca assicurano che i due volti noti erano coinvolti nella rissa e che all’arrivo dei carabinieri chiamati dallo staff del loro, di loro non c’era più nessuna traccia. A poter dimostrare il loro coinvolgimento i filmati delle telecamere di sorveglianza.
A fare il nome di Fedez sono anche gli addetti alla vigilanza del palazzo in cui vive Iovino. Anche loro dicono di aver visto il rapper insieme agli ultras scendere da un minivan. Anche in questo caso i video di sorveglianza potrebbero confermarlo.
La verità di Fedez
Fedez non si tira indietro e dice la sua. Arrivato al Salone del libro di Torino per parlare di salute mentale si ferma con i giornalisti a rispondere alle domande sul caso. La sua posizione è chiara: “Io non c’ero, e quindi? E comunque, quale massacro? Mi dicono che tre giorni dopo questa persona fosse a ballare a Ibiza”. Poi, a suo modo, il rapper lancia la frecciatina: “La verità è che se non ci fosse il mio nome di mezzo non ci sarebbero fascicoli che spuntano e non ci sarebbe notizia”. L’artista entra ancora più nel merito sottolineando che si parla di aggressione, e anche di massacro, ma non ci sono gli estremi per parlare di reato: non c’è un referto medico come la persona che sarebbe stata ferita.