Piero Barone vuota il sacco sugli inizi de Il Volo: “All’inizio nascondevamo tutto, persino ai nostri amici. Lo sapevano soltanto le nostre famiglie”.
Gestire il successo quando si è solamente degli adolescenti, per cantanti del calibro de Il Volo, non è stato semplice. Eppure, a distanza di 15 anni dal debutto, si può asserire con sicurezza che la band è riuscita ad ottenere quel successo che, sul palcoscenico di “Ti lascio una canzone”, appariva solamente un miraggio.
Una notorietà, quella raccolta dal trio, che nel tempo li avrebbe portati ad esibirsi sui palcoscenici internazionali. E persino a rifilare qualche “no” ad alcune personalità più in vista del panorama politico mondiale (vedi il caso dell’allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump).
Insomma, all’estero si parlò de Il Volo fin da subito, e con termini che non lasciavano il benché minimo dubbio sulla bravura dei tenori. Molto di più, in sostanza, di quello che accadde in Italia. Al punto tale che Piero Barone, il maggiore dei tre, ha rivelato un aneddoto davvero incredibile concernente gli inizi della loro carriera.
Piero Barone e gli inizi de Il Volo: “Non dicevamo la verità a nessuno. Solo alle famiglie”
Ai microfoni del podcast di Gianluca Gazzoli, Piero Barone ha confidato ogni minimo dettaglio degli inizi della band. Che, in prima battuta, venne apprezzata soprattutto negli Stati Uniti. Un successo fin da subito internazionale, quello de Il Volo. Ma che i tre artisti, perlomeno al principio, non ritennero giusto condividere con coloro che li conoscevano da tutta la vita.
“Non raccontavamo in giro del successo negli Usa, neanche agli amici – ha spiegato il classe 1993 all’intervistatore -. Come potevamo spiegare loro che eravamo a cena con Beyoncé, Quincy Jones e Justin Bieber?“.
Il fatto di aver raggiunto una notorietà planetaria in così poco tempo, ha motivato Barone, li avrebbe convinti a non condividere i successi ottenuti oltreoceano. I motivi? La convinzione di essere fraintesi, o peggio ancora di non essere creduti. E forse anche il fatto che i tre cantanti erano i primi a non ritenerlo possibile. “Figurati che nel telefono avevo una cartella ‘Vip’ in cui raccoglievo tutte le foto“, ha chiosato con un sorriso divertito Barone.
Il Volo, tutta la verità sui primi successi negli Usa: “Gli unici a sapere erano i nostri familiari”
Dei successi raccolti da Il Volo negli Stati Uniti, la maggior parte delle persone vicine ai cantanti era all’oscuro. Fatta eccezione per le famiglie di Ginoble, Boschetto e Barone. Le quali, come ammesso da quest’ultimo, erano le uniche a conoscere la verità su quello che accadeva oltreoceano.
“Eravamo sfigati“, ha commentato divertito il classe 1993. Anche se il collega Gianluca Ginoble, dinanzi a quel termine, non è parso poi così d’accordo. “Non eravamo sfigati – ha protestato l’abruzzese nel bel mezzo dell’intervista -, eravamo solamente dei bambini“. E non è mancata una conclusione – con tanto di battuta annessa – da parte di Boschetto: “Parlate per voi. Io non lo ero“.