Per il Gran Premio di Shanghai, in Cina, torna il format Sprint Race, i piloti sono preoccupati per gli eventuali rischi in gara.
C’è preoccupazione per il prossimo Gran Premio di Formula 1, che si terrà a Shanghai, in Cina, per via del ritorno del format Sprint Race. Che cosa significa? In pratica, la gara non si baserà sulle normali qualificazioni del sabato, in base al tempo per percorrere i giri in pista, ma su una gara di 100 km. Si tratta di un format avventato, che mette tensione e che solleva maggiori incertezze.
Tra l’altro, bisogna anche considerare che la gara di Shanghai torna dopo un’assenza di 5 anni, dovuta alla pandemia, perciò i piloti devono ricordare bene il percorso, il che rende il tutto anche più rischioso. Per alcuni si tratta di un pizzico di emozione in più per i tifosi, per altri un format spietato, visti i pochi dati a disposizione che i team hanno riguardo al circuito cinese.
Sprint Race per il Gran Premio della Cina, un format rischioso ma più adrenalinico
Archiviato il Gran premio del Giappone, si resta in Asia, non molto lontano, con il trasferimento delle scuderie in Cina, per il Gran Premio di Shanghai, una tappa molto importante del Campionato del Mondo di Formula 1, in programma il prossima 21 aprile. Sia il Gp di Cina che il seguente a Miami vedranno il rientro in scena dello Sprint Race.
Si tratta di un format non molto amato dai piloti, ad esempio, il campione Max Verstappen ha espresso in più occasioni delle perplessità riguardo a quella che ha definito “garetta del sabato”. Della stessa opinione i colleghi Carlos Sainz e Sergio Perez.
In particolare, vista l’assenza dal Mondiale da 5 anni, per il circuito cinese sarebbe meglio avere le tradizionali prove libere, per misurare la pista e ricordare ogni curva. Le monoposto di ultima generazione non hanno mai testato questo circuito, e nemmeno alcuni piloti esordienti.
Le parole dei piloti riguardo alle prossime Sprint Race
“Sarebbe stato meglio avere un weekend normale” ha sottolineato Verstappen, proseguendo che “ma d’altra parte è anche una scelta per mettere un po’ di pepe ulteriore dal punto di vista sportivo, anche se non è la scelta migliore”. La pista, tra l’altro, potrebbe nascondere delle incognite, e procurare parecchi grattacapo ai partecipanti e alle rispettive scuderie.
Perez, infatti, ha dichiarato che “spero non ci siamo problemi con i tombini, sarà molto difficile perché io, ad esempio, non ho mai corso su quel tracciato al volante della Red Bull”. Senza contare che in pista è stato steso un nuovo asfalto, e ciò permette migliori sorpassi, ma anche più possibilità di slittamenti, aumentando l’adrenalina.
Come sottolinea Sainz, “andare subito in qualifica dopo un’ora di prove libere, con questo tipo di macchine e con questi regolamenti, non è una buona scelta, specie dopo cinque anni”. Insomma, probabilmente, per i telespettatori il GP di Cina sarà più emozionante, ma piloti e scuderie corrono certamente maggiori rischi rispetto a una gara normale.